Concordo con l'analisi di Tex, Russo e Indelicato monumentali, GIGANTI.
Akragas, Curva Sud e Società: “Volemose Bene”
Scritto da Giuseppe Castaldo
www.grandangoloagrigento.it
Come ormai succede da molti, troppi anni, ad Agrigento dopo una bella vittoria, per di più su una diretta rivale che , fino a sabato scorso condivideva la stessa posizione in classifica dell’Akragas, scoppiano critiche,polveroni e c’è sempre qualcosa di cui lamentarsi. Sono le 16.54 circa quando l’arbitro Cataldo di Bergamo fischia la fine del match tra Akragas e Campofranco. L’Akragas è riuscita a vincere una partita complicata,contro la squadra che forse , fino a questo momento , ha espresso il miglior calcio del torneo. In una normalissima città,una normalissima piazza (sappiamo che Agrigento non lo è) al triplice fischio ci sarebbe stato il tripudio. Gente impazzita per la vittoria,cori,festeggiamenti e quant’altro. Agrigento purtroppo non rientra nella categoria “Città normale” e quindi inizia lo spettacolo. La Curva che non canta in favore dei giocatori ma solo per la maglia, i giocatori che segnano e non vanno sotto la curva a festeggiare, la squadra al completo è allontanata dalla curva a fine partita dalla dirigenza. Chi non avesse seguito mai questo campionato, a leggere questi episodi, sicuramente ipotizzerebbe che la squadra in questione fosse ultima o penultima. Invece no. L’Akragas è terza in classifica a due punti dalle seconda e a cinque dalla prima( e se la partita in casa col Ribera fosse terminata in maniera regolare?). La società, formata da Giovanni Castronovo e i suoi numerosi dirigenti, ha rilevato il titolo (attraverso la fusione con l’Agrigentina) di una squadra sull’orlo del fallimento e l’ha presentata ai nastri di partenza del campionato come la squadra da battere. Soldi,sacrifici,investimenti. Adesso è lì, a lottare spalla a spalla per un posto in Serie D, il posto che spetta ad una grande squadra come l’Akragas. D’altra parte c’è la tifoseria. Sappiamo bene quant’è esigente il pubblico dell’Esseneto. Stando sulle tribune sembra di essere al “Santiago Bernabeu”. Ma c’è da dire che la frustrazione di essere in Eccellenza da ben 17 anni è grande e anche normale. Si vuole vincere,ci si aspettano grandi cose , ci si aspetta un campionato di vertice anno per anno. Forse per la prima volta dopo tanti anni l’Akragas ha allestito un organico tale da poter stare lì, nei vertici della classifica. Ovviamente gli sbagli si fanno e , come detto più volte anche dallo stesso presidente, questa società ha sbagliato in qualche occasione(giocatori mandati via,allenatori tenuti troppo, giocatori comprati per fenomeni). Ma adesso c’è da domandarsi: vale la pena rompere un prezioso giocattolo? Non sarebbe più utile compattarsi e insieme affrontare le ultime dieci battaglie? Parliamoci chiaramente. L’Akragas vanta il tifo più caldo dell’Eccellenza, vanta picchi di 2000 spettatori quando in Serie C non si arriva neanche a un migliaio. E’ l’unica squadra in Eccellenza che può contare su di un pubblico migratorio, un vero e proprio esodo ad ogni trasferta. E allora la speranza di tutti è cercare una riappacificazione,stringere un patto di ferro e dare assalto al Campionato. Il Presidente Castronovo ,tramite un social network, ha voluto glissare le polemiche e ha invitato i rappresentanti della Curva ad un incontro per poter stringere questo patto. E allora l’augurio di tutta la Città è quello di vedere, già da domenica prossima a Valderice, un esodo di tifosi biancoazzurri pronti a incitare la squadra e , d’altra canto, vedere undici forsennati che si dannano per questa maglia,per questi colori. Volemose bene.
--------------------------------------------------
Adagiata al centro del mediterraneo,
come un’antica ninfa marina nata dalla Bianca spuma di un’onda
sospinta dall’Azzurro del suo mare, Akragas allieta le sue folle
nel Tempio dedicato ad Esseneto.