| | | OFFLINE | Post: 268 | Registrato il: 17/03/2006 | Sesso: Maschile | MAGGIORE | |
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Oggi meritavamo di vincere, per una molteplice serie di ragioni. Una, la prima, di carattere generale. A Gioia Tauro erano presenti solo 250 spettatori e cioè metà degli spettatori della nostra Tribuna. Per l'idea che ho del calcio e della partecipazione alle vicende della squadra di calcio della tua Città, duecentocinquanta persone sono un numero troppo esiguo, persino insignificante. E quindi, solo a pensare in quanti ci rechiamo all'Esseneto e quanti siamo in grado di poterlo riempire e allora i conti sono fatti. L'Akragas rappresenta una grandissima realtà sportiva e non possiamo sopportare di essere fermati od ostacolati da squadre che non hanno soprattutto il pubblico e un tifo appassionato come il Nostro. E il bello è che comprano giocatori esteri, rumeni, brasiliani, ma per farli vedere a chi ? Ma fatemi la cortesia.
Meritavamo di vincere anche se nel primo tempo non abbiamo combinato un bel nulla. Siamo stati in balìa dei Fratelli Crucitti che, per l'appunto, hanno messo in croce la nostra asfittica difesa. Valenti ha difeso la nostra porta da par suo, ma è arrivato il solito rigore, su una incursione in area i nostri difensori hanno pensato bene di stenderlo in area. Fallo o non fallo la regola è che quando l'arbitro fischia è rigore e i nostri avversari sono sempre molto bravi a tradurlo in rete. Purtroppo siamo ancora costretti ad osservare che qualche rigore è venuto a mancare pure a Noi e ciò ci ha penalizzati in situazioni delicate di questo Campionato, penalizzandoci oltre i nostri demeriti. Ma è pur vero che c'è una bella differenza tra un rigore dato e uno non dato. In quest'ultimo caso, se perdi o semplicemente fai il pari, perdi punti e capacità di prevalenza, insomma, ci credi di meno e chi ti sta davanti scappa, a volte anche immeritatamente.
Meritavamo di vincere perché nel secondo tempo abbiamo dimostrato di essere nettamente più forti, come era del resto pacifico. Da questa squadra ci distanziamo di ben tredici punti, mica pochi e tredici punti significheranno pur qualcosa. Tutto il secondo tempo l'abbiamo giocato in dieci uomini, credo a causa di una intemperanza di Astarita, ammonito per ben due volte. Capisco che una cosa è stare seduti a scrivere addosso ad una tastiera e un'altra è stare dentro un campo da gioco, ma i Nostri giocatori devono comprendere sino in fondo che in un momento difficile come questo, momento in cui siamo stati in difetto di ben 7 giocatori essenziali, far venir meno un giocatore per espulsione significa procurare un danno eccessivo alla squadra stessa, per non ricordare il danno esistenziale e morale alle Nostre giuste pretese e speranze. Ebbene, pur in 10 uomini, ci siamo finalmente messi a macinare un bel gioco tanto che il difensore Taverniti della Gioiese è stato costretto a fermare la palla con la mano nel bel mezzo della sua area di rigore. Un altro pallavolista.
Meritavamo di vincere perché se Nicola Arena sbaglia il calcio di rigore vuol dire che domani mattina si scioglie la calotta artica e New York e Londra sono diventate come Venezia e anche peggio. Addirittura fuori si è infilato il pallone, fuori, capite ! L'Hanno preso nei pressi dell'ottavo anello della pista di atletica.
Meritavamo di vincere perché Nicola Arena è quello che é e cioè un giocatore che con questo Campionato non c'entra un bel nulla e allora anche il solito portierone della serie D è stato costretto a capitolare su un colpo di testa straordinario di Nicola Arena, proprio Lui che sui colpi di testa vanta una generosa insufficienza. Ma il tema è proprio questo. Meritavamo di vincere perché Nicola Arena non voleva perdere questa partita e non l'ha persa. La radiocronaca di Maurizio Capraro, sempre più convincente, ci ha narrato di un Arena che dopo la segnatura ha preso una disdicevole distorsione alla caviglia ma che ha voluto rimanere in campo per non lasciare i compagni di gioco in nove, ma alla fine il dolore è prevalso e si è accasciato a terra per lasciare il terreno di gioco tra le braccia dei suoi stessi compagni. Se non è un eroe, il Nostro Eroe, poco ci manca.
In questo Suo comportamento si vede in tutta la sua interezza ed intensità che di questo momento, un pò traumatico e difficile di tutta la squadra, ne sta soffrendo anche il giocatore più bravo ed estroso. E non soffre solo per Lui ma anche per Noi, per il suo pubblico. Mi dispiace ribadirlo, ma eravamo lì, in testa alla classifica, ad un passo dal sogno e per motivi ancora oscuri, quella vetta ci è mancata per un soffio e non certo per merito del Savoia. E questa sofferenza e già grande per Noi, figuriamoci per chi vive di pallone.
Siamo mancati nel momento clou e questo non lo digerisce nessuno e oggi siamo persino costretti a soffrire a Gioia Tauro. Tuttavia, nonostante la prestazione incerta e diversificata di oggi, abbiamo la matematica ancora dalla nostra parte. E con la matematica, si sa, non si scherza, uno più uno fa due per tutti e non è detto che vada sempre così male. Anzi, non è detto per nulla !
Domenica arriva un redivivo Hinterreggio, rientra Vindigni e speriamo che Arena se la cavi. Per nostra fortuna Saraniti non è più rientrato solo per precauzione e domenica dovrebbe esserci. Purtroppo all'attacco non abbiamo sostituzioni di grande livello, anzi diciamo pure che sono piuttosto deludenti, e Saraniti rimane il nostro attaccante più pericoloso ma è anche il più pericoloso dell'intero girone posto che non tira i rigori in quantità industriale. I suoi goals sono tutti veri.
A domenica prossima, per un'altra partita difficile in cui sarà necessario esserci tutti ed essere tifosi appassionati sul serio. Mi raccomando, non molliamo.
Forza Akragas, sempre e comunque !
Paolini. |