Doveva essere la partita di Capitan Bennardo e di Peppe Carbonaro ed invece è stata quella di Giacomino Abate e Peppino Guastella. Giacomino per modo di dire perchè si tratta di uno spilungone ma sempre di classe '94, cresciuto nel campetto estivo di San Leone configurato sulle rovine dell'Auditorium Goethe, a Gatorade e calcetto. Quei due piattoni che ha messo dentro alla Gianni Rivera come nell'epica partita sull'altopiano messicano non se li scorderà tanto facilmente, anche perchè erano molto difficili. Sono palle che anche quelli della serie A spediscono facilmente anche 30 metri sopra la traversa, ma Lui le ha tenute basse, tese e veloci e la rete di Amella si è finalmente gonfiata. Poi l'abbraccio forte ed autentico al Mister Montalbano. un tripudio, ma tanta sofferenza.
Che dire di Peppino Guastella, un poeta del calcio, un affabulatore del pallone, uno schizzo su un prato verde, un piede di velluto, un altro beniamino del pubblico akragantino, alla prima partita, come se fosse qui da vent'anni. Si è ambientato sùbito e ha dato palloni che hanno strappato applausi, suo quello del primo goal di Abate. E quindi un corredo di finte, controfinte, due o tre salti di difensori, passaggi d'esterno. Insomma, la fantasia e l'estro, il piacere di giocare al pallone.
In mezzo a tutto questo, lunghe pause di gioco, scarso talento al centro del campo, svarioni difensivi sulle ripartenze dei giocatori avversari. Persino una rete subìta in superiorità numerica. In buona sostanza si difetta ancora ad imporre il nostro gioco e la personalità di una squadra che vuole vincere il campionato o farlo da protagonista. E così finisce che molto spesso i giocatori avversari ci sembrano più preparati fisicamente e tecnicamente dei nostri, tanto corrono e tanti pochi passaggi sono in grado di sbagliare.
Certamente non voglio trascurare la gran voglia di Capitan Bennardo di regalarci la prima rete del Campionato. Corre per 80 ' come un cavallo e dà tutto se stesso e per ora questo può bastare, ma speriamo proprio che si sblocchi al più presto. Lo stesso discorso vale per Peppino Carbonaro. Si cerca continuamente con Bennardo, ma pur avendo numerose facili occasioni non concludono una mazza. Ma durerà poco ne sono sicuro, stanno aggiustando il tiro e il calibro.
Un altro indomabile polmone è Peppe Nobile, inesauribile, ritornato ad altissimi livelli di forma e di tecnica. Riceve la palla, la stoppa in modo corretto e riprende la corsa sulla sua fascia, sempre insidioso ed energico nei confronti dei suoi avversari. Uno dei migliori giocatori della nostra Città, in senso assoluto, se non forse il Migliore. Suo un tiro straordinario da Bundesliga su dieci chiare occasioni da goals per la nostra squadra, una ogni 9'. Un pò poco, serve più intensità, non credete, cari Ciscardi e Cutaia ?
Noi abbiamo regalato un bel mazzo di fiori, loro ci hanno ringraziato con un bel coretto maleodorante ed erano pronti a fare a botte, fuori casa. Complimenti davvero !
Forza Akragas.
[Modificato da @Paolini@ 20/09/2011 10:57]