IMPERO ROMANO

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
Pagine: [1], 2, 3, 4
xscramble
00martedì 31 agosto 2004 08:46



Valle del Tevere, 21 aprile 753 a.C.
Nasce un piccolo villaggio di pastori destinato a cambiare la storia dell'uomo. In breve tempo l'Italia viene assoggettata al suo dominio. Poi l'Europa, l'Africa e il Medio Oriente.

Nel 146 a.C lo storico greco Polibio scrive: - ......i Romani hanno creato un impero a cui i contemporanei non possono resistere e che i posteri non potranno superare...-

Con un'espansione inarrestabile tutto il mondo conosciuto viene inglobato dall'Impero. Nessuna forza può competere con le legioni romane, la macchina da guerra più efficace nella storia militare.

Spesso le legioni non hanno bisogno di combattere, la sola presenza di una di esse nella regione è un deterrente sufficiente.

All'inizio del II sec. d.C. l'Impero raggiunge la sua massima estensione superando di gran lunga, per superficie e popolazione quello cinese.

Nei suoi confini vivono 130 milioni di persone, un quarto della popolazione mondiale.

La attuale civiltà occidentale si è sviluppata grazie a Roma. Le radici giuridiche, politiche e religiose affondano nella tradizione classico-romana.

Secondo voi come è possibile che un piccolo villaggio abbia dato origine ad una civiltà così potente e duratura?

ciao a tutti
xscramble

OTLEC
00martedì 31 agosto 2004 11:54
Caro amico,
io non so rispondere alla tua domanda,
però ti voglio dire che gli imperi umani SONO STATI TUTTI IMPERI DI FORZA,POTERE,DOMINIO,TOTALITARISMO .

Io amo invece il SERVIZIO in cui chi governa e chi é governato condivide questa disposizione di fondo:SERVIRE non
umiliandosi,sottomettendosi,facendo i masochisti o i martiri,le vittime sacrificali o meno,ma PONENDO SE STESSI IN UN RUOLO E IN UNA FUNZIONE che permetta realmente di SOCIALIZZARE LE PROPRIE CAPACITÂ IN MODO TALE CHE OGNUNO RICEVA SECONDO I SUOI REALI ESSENZIALI BISOGNI!
Naturalmente il demone dell'uomo alimentato e incattivito dalla psicopatologia e da molte sue caratteristiche specifiche portano al contrario:Noi siamo sulla terra per ESSERE SERVITI (ADORATI,GLORIFICATI,FAMOSI,
OSANNATI,COMPLIMENTATI,VIZIATI, ECC...)

Il risultato é che tutti gli imperi finora esistiti sulla terra
hanno fondato sull'ESSERE SERVITI la loro esistenza....con i risultati che tutti sappiamo:un centro vampiresco e sanguisuga e il resto....


Figli di Lucifero,in senso simbolico(almeno spero!),che é stato il primo a rinnegare e tradire il SERVIRE CON L'ESSERE SERVITO,
moltissimi esseri umani continuano a vivere seguendo questa
AUTOGLORIFICAZIONE patologica( per nondire di peggio) COME
"AUTORITÀ" E/O LEADERS PRIMARI,SECONDARI TERZIARI, IN SEDICESIMO,SESSANTAQUATTRESIMO ECC..

E gli altri...giocano il ruolo complementare e "servono" come cagnolini,pecoroni,ecc.. cercando nel contepo o sperando disperatamente di poter passare un giorno dall'altra parte e conminciare AD ESSERE SERVITI:povero Gesù(e altri),quanto dolore per così scarsi risultati...ma la colpa onn é certo la loro!

Propria una simpaptica civilizzazione..EVOLUTIVA!
Ciao
Cleto


[SM=g27982]
xscramble
00martedì 31 agosto 2004 13:22
Ciao Cleto,
che piacere rileggerti!! Speravo proprio in un tuo intervento nella discussione.

Nel caso specifico sono di opinione diversa dalla tua che, comunque e come sempre, gode del mio rispetto.

Io credo che in tutte le cose ci siano bene e male, poi l'uomo con il libero arbitrio sceglie.

Rimango convinto che il contributo di Roma allo sviluppo della civiltà occidentale sia enorme.

C'è poi il suo indubbio fascino che ancora oggi attrae persone di tutte le nazioni.

CON AMICIZIA
xscramble
Ironbeast
00martedì 31 agosto 2004 14:04
Se magari non ci sviluppavamo rimanevamo calmi e non ci sarebbero state tutte quelle guerre e altre cose inutili...
OTLEC
00martedì 31 agosto 2004 15:27
Ciao amico!

Voglio specificare un paio di cose:

nel mio precedente post ho posto l'accento su quelli che sono secondo me gli accenti negativi degli imperi terreni e le scie negative che hanno lasciato fina a noi:come sai la parola autoritâ ha una radice latino-romana e nel suo significato diciamo cosî poltico pratico ha sempre avuto un senso autoritario ed é stato così fino ai nostri giorni.
Naturalmente io NON SONO CONTRO OGNI AUTORITÂ SIA BEN CHIARO,
non sono un anarchico di quel genere e tu lo sai!!!

Sono contro all'idea di AUTORITÂ come dominio,controllo nascosto o evidente,potere verticistico e dominio con la forza,specie se militare:questo proprio NON l'ho mai sopportato e non lo sopporterò mai ,costi quel costi!!

Purtroppo finora é stato dappertutto così e non solo negli "imperi" ma anche nelle nazioni,negli stati,nelle istituzioni,nei
governi ,in moltissime famiglie,specie se patriarcali,ecc..

Per questo io propongo sempre l'idea di AUTORITÂ COME SERVIZIO
E DI GOVERNO COME SERVIZIO,da quelli più minuti a quelli piû macroscopici!

Ti dò ragione sul progresso portato da ROMA alla civiltâ europea: la rete incredibile di strade tracciate nei secoli,la cura del corpo con le terme, lo sviluppo aritgianale e mercantile,commerciale,la navigazione marittima,ecc..

QUESTO SIA CHIARO AMICO MIO!!!

Mi chiedo solo quanto di questo progresso generale sarebbe stato possibile senza l'uso della FORZA MILITARE,della CONQUISTA VIOLENTA, delle GUERRE DI AGGRESSIONE E DI ESPANSIONE ,del TOTALITARISMO POLITICO.
Allora dimmi,NON SAREBBE STATO MEGLIO,DAL PUNTO DI VISTA UMANO,FARE A MENO DELL'IMPERO ROMANO COME DICE MOLTO SAGGIAMENTE IRON NEL SUO INTERVENTO E ACCONTENTARCI DI ROMA E DINTORNI?!

Credi davvero che gli altri popoli NON SI SAREBBERO EVOLUTI E SVILUPPATI ANCHE SENZA L'IMPERO ROMANO?!

CERTO CHE SI!!!!
MA CON I LORO RITMI,I LORO TEMPI E SPAZI,LA LORO CULTURA E FORSE OGGI L'EUROPA SAREBBE UN CONTINENTE MOLTO MENO UNIFORMATO CULTURALMENTE E MOLTO PIÙ VARIO,DIVERSIFICATO,CREATIVO!!!

MAH..ORMAI LA FRITTATA FACTA EST MA SE NE RICAVEREMMO UNA LEZIONE NON SAREBE MEGLIO....L'IRAQ INSEGNA!!!!

Ciao con grande affetto!
Cleto
[SM=g27960]
xscramble
00martedì 31 agosto 2004 15:40
Ciao Cleto,

In riferimento al tuo ultimo post vorrei fare una precisazione. Essendo un appassionato nel campo, posso affermare che Roma fin dalla sua nascita si è trovata coinvolta in "guerre per la sopravvivenza" poichè è stata aggredita ripetutamente dai vicini. Queste guerre sono terminate nel 146 a.C. con la sconfitta di Cartagine e Corinto. I Romani si sono ritrovati, in quel momento storico, con una nazione dai confini fortemente ampliati.

Volevo poi aggiungere che probabilmente, se l'Impero Romano non fosse caduto, le guerre che sono state combattute fino ad oggi e che per la quasi totalità hanno avuto origine in Europa, non ci sarebbero state. Nemmeno quella in Iraq (Cristoforo Colombo sarebbe stato romano, come i pellegrini del Mayflower quindi niente Stati Uniti).

Questo perchè non ci sarebbero state tante piccole nazioni attaccabrighe, ma un solo grande stato che non avrebbe certo avuto interesse a farsi la guerra da solo.

Non è un po' il sogno su cui si fondano le Nazioni Unite? Non è forse il fine più auspicabile, rappresentato da un mondo unito senza guerre?

ciao
xscramble
OTLEC
00martedì 31 agosto 2004 17:22
Quali sono stati secondo te gli imperatori più illluminati dell'Impero Romano?

Io ti propongo i miei:
Giulio Cesare pewr la sua grande abilitâ di stratega ,pioniere e
facitore di strade,ponti e altre vie di comunicazione: ricordo il ponte sul Reno costruito in una settimana...un'impresa"impossibile" o la sue campagne galliche.

Le sue avventure egiziane per acquisirsi il granaio del mondo
e il suo amore per Cleopatra e per l'egitto antico che,molto probabilmente avrebbe voluto gemellare all'Impero Romano comprendendone il grande valore e la grande civiltà!

Augusto,l'imperatore che fermò l'espansione romana comprendendo che ormai l'Impero era giunto ai suoi limiti e non poteva più espandersi:IL GRANDE CONSOLIDATORE .

Marco Aurelio.filosofo stoico e uomo di grande cultura,forse l'imperatore più intellettuale dell'Impero,padre di un figlio sctieriato e pazzo.

E poi perché non citare anche il vituperato Nerone,che ne fece tante e gravi,ma sicuramente non commise tutti i crimini che gli sono stati attribuiti:ad esempio,NON bruciò Roma,come si dice,ma al contrario organizzò il primo corpo pompieri del mondo organizzando lui stesso i soccorsi e lo spegnimento del fuoco e poi ricostruendo tutta la cittâ con strade larghe il doppio di prima,le case meno affastellate e un uso regolato dei ceri e del fuoco in generale.

Una simpatia personale per Messalina,la porcellina,che a parte il carattere poco raccomandabile e la sua morale del tutto inesistente,mi sarebbe piaciuto......eh eh eh!!!!
Ciao
otlec
Ironbeast
00martedì 31 agosto 2004 21:03
Come fai a sapere che non è stato lui a bruciare Roma?
Suoi scagnozzi?
Gunny1987
00mercoledì 1 settembre 2004 00:40
Sono pienamente d'accordo con quello che ha scritto Xscramble. Riguardo agli imperatori, dopo il grande Gaio Giulio Cesare io ci metterei Marco Ulpio Traiano. Fu lui a dare inizio al secolo d'oro, il periodo di massimo splendore dell'impero! Tra l'altro, fu anche il primo imperatore non di origine romana, bensì di origine Spagnola, e fu l'unico che riuscì veramente a tenere testa ai Parti! Un tributo anche a Nerva che ebbe la geniale idea di cambiare il metodo di scelta dell'imperatore (non + ai figli naturali, ma a figli adottivi, scelti in base alle loro capacità) Marco Aurelio, grande filosofo, ma ha affidato a un "idiota" alias Commodo i destini dell'impero. Invece di occuparsi della difesa dai barbari, si occupava dei giochi tra gladiatori, d'altronde nessuno è perfetto. Ultimo grande imperatore secondo me, è stato Costantino, che ebbe la geniale idea di costruire Costantinopoli (città che resisterà fino al 1453, quando gli ottomani purtroppo se la conquistarono ponendo fine al grande impero romano, mi pare che gli unici che riuscirono a conquistarla in tutti quegli anni di storia furono solamente i veneziani nel 1205 con la loro "falsa crociata"), e soprattutto permise la libertà religiosa. Dal 313, i cristiani non dovevano più nascondersi sotto terra, ma potevano tranquillamente professare la religione senza che venissero imprigionati e uccisi. A uccidere l'impero Romano fu la corruzione e l'anarchia e la guerra civile. A est invece le cose andarono meglio, fin quando i traditori europei e gli ottomani non posero fine all'impero.
CIAO!!
xscramble
00mercoledì 1 settembre 2004 08:43
Concordo con Cleto per quanto riguarda Ottaviano Augusto e con Gunny per quanto riguarda Marco Ulpio Traiano (il mio preferito).

Per Caio Giulio Cesare il discorso si fa un po' più complesso: da una parte è vero che si è trattato "de facto" del primo imperatore ma bisogna considerare anche che in ufficialmente non lo fu. Fu però colui che gestì il passaggio tra la ormai esausta repubblica e il principato.

A questo punto vorrei inserire una curiosità: lo sapevate che secondo le attuali dottrine militari una forza attaccante deve essere in superiorità numerica (3:1 x la NATO e 7:1 x l'ex Patto di Varsavia)? Questo consente di vincere con perdite più o meno uguali a quelle dell'avversario.

Ebbene le legioni romane attaccavano in INFERIORITA' numerica (1:4 o 1:5) e VINCEVANO con perdite 1:30 !!!!!

VALE!
xscramble
OTLEC
00mercoledì 1 settembre 2004 09:14
Ciao carissimi!

Un'altra qualitâ delle legioni romane era quella di saper marciare per tutto il giorno divorando un numero impressionante di chilometri e poi,alla sera,piantare una campo che era un capolavoro di protezione .

Basti pensare ai muri che erigevano intorno al campo con pali di legno che si portavano dietro per tutta la campagna militare
e ai fossati che scavavano tutto intorno.

Per quanto riguarda l'osservazione di xscramble,bisogna anche dire che la strategia e la tattica militare dei popoli che si trovavano davanti erano alquanto rozze e primitive e lo stesso discorso valeva per le armi.

Ricordo la daga particolarmente forgiata per il combattimento corpo a corpo,lo scudo molto robusto e ,la lancia.
Ricordo anche la strategia e le tacnica sopraffina degli antichi romani in battaglia con la ormai mitica testuggine impenetrabile
e inarrestabile.
Due curiositâ:
1)Lo sapevate che al ritorno da ogni campagna miitare le truppe prima di entrare in Roma vittoriose andavano a disinfettarsi e a togliersi i parassiti nella regione vulcanologica vicina alla capitale?!
2)LO sapevate che gli antichi romani hanno fatto studi minuziosi sul comportamento personale e sociale dei soldati,
descrizioni psicologiche molto raffinate e convincenti e ricerche che non hanno nulla da invidiare alla psicometria e psicosociologia attuale?!

Ciao
otlec[SM=g27964]
xscramble
00mercoledì 1 settembre 2004 10:05
Ciao Cleto,
come tu sai sono "abbastanza esperto" di queste cose...

per quanto riguarda la velocità degli spostamenti c'è da dire che le legioni, grazie anche a 150.000 km di strade, potevano percorrere fino a 40 miglia al giorno!

L'equipaggiamento del legionario comprendeva anche tre pali di legno (tre per 6000 uomini di una legione=18.000 pali) che venivano usati per costruire la palizzata dell'accampamento che veniva eretto ogni sera a termine marcia. Veniva scavato un fossato di due metri e con la terra di risulta veniva eretto un terrapieno su cui venivano poi fissati i pali.

Per quanto riguarda l'armamento c'è da dire che l'esercito romano è L'UNICO ad averne uno standard fino all'epoca di Napoleone! Esso comprende

GALEA: elmetto studiato per proteggere dai colpi dall'alto, sui lati e sulla nuca.

LORICA SEGMENTATA: armatura formata a strisce di metallo capaci di trattenere colpi di spada o freccia (se ne trova traccia in una cronaca cinese a seguito di uno scontro tra romani e cinesi nel II sec. d.C. dove i cinesi descrivono i romani come soldati dalle corazze a "scaglie di pesce". Indovinate un po' chi ha vinto.....)

GLADIO: spada corta che veniva utilizzata solo di punta per colpire il basso ventre. I colpi venivano portati dal basso verso l'alto e uscivano dalla prima linea nello spazio tra uno scudo e l'altro.

SCUTUM: il celeberrimo scudo emicilindrico che lasciava scoperta solo la testa.

PILUM: ogni legionario ne aveva tre. Dotato di una punta in metallo lunga e sottile penetrava negli scudi avversari. La punta era collegata all'asta da due perni, il primo in metallo e il secondo in legno tenero che si rompeva all'impatto. Cosiì gli avversari si trovavano con lo scudo pieno di lance con il manico piegato in basso e impediti nei movimenti se ne liberavano rimanendo senza protezione.

CALIGAE: sandali chiodati che assicuravano una tenuta sicura sul terreno durante lo scontro in battaglia.





Bispgna poi tenere conto delle tattiche.
In caso di scontro in campo aperto le legioni tendevano a schierarsi in linea su tre file massimizzando l'estensione della fronte per prevenire attacchi sul fianco.
Appena il nemico era a tiro veniva falcidiato dal tiro delle artiglierie composte da CATAPULTAE, ONAGRI e BALISTAE.
Man mano che si avvicinavano alla prima line, i nemici venivano poi investiti da svariate salve di frecce. Poi dai PILUM. A questo punto i sopravvissuti si ritrovavano decimati, senza scudi e fortemente provati dalle armi di supporto a "lungo raggio" dei romani.
Questi, allora, iniziavano ad avanzare a ranghi compatti, una linea ininterrotta di scudi, un vero e proprio muro impenetrabile da cui uscivano letali colpi di gladio.
Era lo stesso effetto di un maglio d'acciaio che impatta su un vaso di coccio.

Nei prossimi topic vi darò qualche indicazione su TATTICHE e MOBILITA' SUL CAMPO DI BATTAGLIA.

ROMA INVICTA!!
xscramble
OTLEC
00mercoledì 1 settembre 2004 11:19
Mi consenta...xscramble..lei dev'essere un generale della nato!

La strategia e la tattica delll'esercito romano mi ha sempre interessato(fermo restando il discorso etico sulle guerre)

La loro tecnologia militare era notevole ma la loro resistenza fisica, forza e volontâ,amico mio,erano davvero insuperabili!

Ho visto recentemente un tentativo di imitare la costruzione del ponte sul reno che Giulio Cesare eseguì in UNA SETTIMANA ;il tentativo é stato fatto con materiale simile a quello dell'epoca
e ha dato qualche risultato convincente.
Ma quell'opera fu davvero strepitosa!
E poi io penso anche a quei soldati romani in territorio nemico,
con il freddo delle regioni del Centro e Nord Europa,vestiti com'erano e dunque con varie pari del corpo esposte al freddo,con il peso dell'armatura e delle armi,una cosa impressionante!

Te l'immagini,amico mio,i nostri soldati di oggi in QUELLE condizioni ....senza tuta....senza satelliti...comunicazioni...mah...chissâ che figura farebbero?!Che ne pensi?!
Ciao
Cleto

xscramble
00mercoledì 1 settembre 2004 11:46
Ciao Cleto,

eviterei confroti tra noi e loro perchè non siamo degni nemmeno di pulirgli i calzari.....

Riguardo al ponte sul reno, il tentativo è stato compiuto dai genieri dell'esercito inglese qualche anno fa ed è fallito miseramente: 15 giorni per fare quello che i legionari di Cesare hanno realizzato in 7 duemila anni fa!

Non so se conosci l'aneddoto su quel ponte. Durante la campagna gallica di Cesare, i germani oltrepassarono il Reno. Per Roma quello era il confine della sua sfera di influenza e uno sconfinamento era intollerabile.

Le legioni schiacciarono l'esercito germanico e lo ricacciarono sull'altra sponda, ma non era sufficiente. Era necessario impartire loro una lezione indimenticabile sull'inviolabilità del territorio di Roma.

In sette giorni fu costruito un ponte e le legioni dilagarono in germania travolgendo tutto e tutti. Quando Cesare reputò che la "lezione " era stata compresa, l'esercito romano tornò sulla sponda gallica e lasciò alle sue spalle il ponte smantellato per metà. Sulla sponda germanica venne lasciata una stele in latino e in dialetto germanico dove si spiegava che per ricostruire metà ponte erano sufficienti tre giorni......

Nessuna popolazione germanica oltrepassò il reno per i successivi 400 anni.



ALME SOL CURRU NITIDO DIEM QUI PROMIS ET CELAS ALIUS ET IDEMQUE NASCERIS POSSIS NIHIL URBE ROMA VISERE MAIUS!
xscramble
Gunny1987
00mercoledì 1 settembre 2004 12:17
Ciao!! Grandi strategie, abilità, ma c'è una cosa che non sono mai riuscito a spiegarmi: la legnata che presero a Teotoburgo! come mai si fecero attirare nei boschi? era noto che la disciplina e le stesse tattiche nei boschi e foreste non servivano a nulla. Non riuscirono mai a sviluppare tattiche e contromisure da attuare nelle battaglie nei boschi? Sta di fatto che a Teotoburgo persero qualcosa come 2 legioni intere.
Cmq riguardo a Traiano e Cesare, che dire... ERA PROPRIO DEI GRANDI!!
Vi lascio con questa 2 belle immagini di un gioco... le legioni stanno per tornare sui nostri schermi dopo anni passati su Medieval!!Alla prox



xscramble
00mercoledì 1 settembre 2004 12:41
Ciao Gunny,
spettacolari le tue immagini.
Ti rispondo su Teutoburgo: l'efficacia di una forza militare rispecchia quella del suo comandante. Nel caso specifico Quintilio Varo si dimostra un incapace, il resto è storia.

"Teutoburgo 9 d.C.

Dopo che Tiberio, figlio adottivo dell?imperatore Ottaviano (Augusto), aveva domato gli ultimi focolari di una rivolta dei primi anni dell?epoca moderna, la Germania appariva ai romani come una vera e propria provincia. Tutti pensavano che ormai fosse arrivato il momento di introdurre nella regione il diritto e le istituzione romane, Augusto decise così di affidare a un burocrate più che ad un generale il governo della nuova provincia. Così chiamo il governatore della Siria, Publio Quintilio Varo. Augusto credeva che un personaggio fuori dall?esercito che non avesse mai combattuto una sola battaglia potesse far cambiare le usanze secolari dei germani che non apprezzavano i modi rudi dei militari romani. Varo, ignorando questo fatto, parlava ai germani come a degli schiavi, pensando che questi ormai si fossero arresi. Questa è stata la situazione prima della disfatta che colpi le 3 legioni che erano affidate al comando di Quintilio.
Varo muove con la XII, la XIII e la XIX legione per soffocare una ribellione di tribù germaniche nei pressi di Teutoburgo (una foresta tra l?Ems e il Weser). Varo si fidava di Arminio, principe dei Cherusci, che lo aveva rassicurato dicendogli che sarebbe stata una facile vittoria. Il principe barbaro guidò i suoi compagni e i romani all?interno di una fitta romana ed è a questo punto che con una scusa lascia soli i romani dicendo Varo di proseguire che li avrebbe raggiunti più in là. In realtà Arminio precede i romani e va dal grosso delle truppe per organizzare l?imboscata. Il 9 settembre i romani si accorgono che qualcosa non va come dovrebbero andare, infatti la loro avanguardia è stata trucidata da qualcuno e il luogo in cui si trovano non è adatto alla marcia con un armamento pesante come quello dei legionari; e a questo punto che Arminio scaglia l?attacco. I germani assalgono da ogni lati i romani che sono impegnati nell?attraversamento di una vallata paludosa. Benché sparpagliati sopra una estesa linea, i legionari tentano di fronteggiare i ripetuti attacchi, non riuscendo tuttavia a colpire con efficacia il nemico. Si fermano in un altura e costruiscono un campo come sono soliti fare, nella nottata non succede nulla ma i romani preoccupati non ripartono tranquilli. Varo decide di radunare i soldati in piccoli gruppi e di far lanciare numerosi pila ma nonostante questo la situazione non cambia e i romani subiscono gravi perdite. Abbandonano tutto il bagaglio e si fermano in una vallata per passare la notte dentro un campo che viene costruito in fretta per paura di un attacco. Anche questa notte i germani non attaccano e Varo e i suoi consiglieri possono pensare a come risolvere la situazione. Alla fine si decide di aumentare la velocità di marcia e di sistemare la fanteria in mezzo tra la cavalleria e gli auxilia. Così i romani riprendono il cammino verso la fortezza di Aliso, tallonati dai germani. L?11 settembre infine, nella gola di Doren a poche ore di marcia da Aliso, mentre infuria una violenta burrasca, i romani vengono completamente avviluppati dai germani e sterminati. Varo, ferito, si uccide di propria mano e viene seguito da legati e tribuni. Anche i legionari si uccidono o si fanno uccidere, la cavalleria invece riesce a fuggire ma solo per poco, infatti dopo poco i cavalieri si perdono tra le paludi e le foreste e la loro vita dura solo poche ore più dei loro compagni di fanteria. Alla fine a resistere sono solo un piccolo gruppo di veterani che continuano a combattere dopo aver costruito un campo di fortuna su di una altura; nella serata però anche quest?ultima fiaccola di resistenza viene eliminata dai germani che assalendo il campo da tutte le direzioni, lo prendono facilmente. I sopravissuti si pentono di non essersi uccisi poiché vengono torturati prima di essere sacrificati agli dei germani. Solo pochi vengono risparmiati e liberati per raccontare ai compagni d?oltre Reno quello che era successo. I loro racconti sono agghiaccianti: si racconta di migliaia di vittime, di insegne calpestate e di germani in festa. Delle 3 aquile solo 2 vengono ritrovate da Germanico (generale romano) nel 16 d.C poiché la terza scompare insieme al suo aquilfer che capito ormai che era impossibile salvare la vita preferì salvare l?onore della sua legione scomparendo in una palude che era diventata in quel giorno nefasto di colore rosso. "

VALE
xscramble
Gunny1987
00mercoledì 1 settembre 2004 14:02
Ciao Xscramble!! grazie mille per la spiegazione su Teotoburgo! Beh, che dire, nonostante si siano battuti con onore, purtroppo sono stati traditi da quello che sembrava un loro amico[SM=g27979] [SM=g27979] [SM=g27979] [SM=g27979] . Beh, non mi resta che aspettare un mese per questo stupendo gioco, per vendicare Teotoburgo (naturalmente è solo un gioco!) bye!!
Ironbeast
00mercoledì 1 settembre 2004 14:06
E' difficilissmo quel gioco!
Ma dopo quanto si impara?
Gunny1987
00mercoledì 1 settembre 2004 14:24
E' difficile, soprattutto le battaglie. Io che sono abituato al predecessore (ambientato nel medioevo) mi dovrò di certo abituare un po' al nuovo stile. Ora niente più cavalleria pesante (ospitalieri, templari ecc.), ma solo fanteria, e che fanteria. L'unico problema saranno elefanti cartaginesi, battaglie nelle foreste, e soprattutto i catafratti parti. Ma poi il punto di forza è la campagna, puoi costruirti il paese come vuoi tu, ottenendo i favori del popolo, con tasse basse, oppure tasse alte seminando il terrore con spie, assassini, o inquisitori (in quello medievale). Attaccare senza scrupoli, diffondere la religione, provocare rivolte, controllare i traffici commerciali, insomma di tutto di più. Un po' come giocare a scacchi sul piano strategico, un po' come leader politico, economico e militare in tutti i campi. Io preferisco fare il bravo leader, ma qui tutto è permesso, in fin dei conti è solo un gioco!
Ciao!
Ironbeast
00mercoledì 1 settembre 2004 14:33
Appunto, il difficile sono le battaglie, comandare tutti quegli uomini è molto difficile.
Gunny1987
00mercoledì 1 settembre 2004 15:19
Guardate come sono ben riprodotti i legionari e i celti! incredibile!!!
Ironbeast
00mercoledì 1 settembre 2004 15:29
E' fatto bene quel gioco..
xdefcon
00mercoledì 1 settembre 2004 19:25
La Potenza del Fascio Littorio ...

Il più antico fascio littorio fu rinvenuto presso Vetulonia e risale, molto probabilmente, al sec. VIII-VII a. C. ; si tratta quindi di un ritrovamento di epoca preromana.

La sua struttura (scure bipenne inserita tra dodici verghe) e la sua composizione (ferro) rivelano stretti legami esistenti fra le tradizioni nordiche e chi fu l’artefice di tale sacro oggetto.

La scure bipenne, in stretta connessione col significato del culto di Janus (Giano),dio romano delle origini, è uno dei simboli più antichi della sovranità regale. La dualità simmetrica dei due tagli rappresenta l’integrazione creatrice delle polarità opposte.

Tale incontro avviene in un punto dell’asse che è il centro immobile, il punto di passaggio tra futuro e passato, il terzo volto di Janus, il sacro che genera.

I tagli dell’ascia rappresentano esattamente “il simbolismo del fulmine”, espresso dalle tradizioni nordiche con le rune e la cui composizione forniva lo schema rappresentativo con cui si indicava il sacro Mjölnir, il martello del dio Thor.

La folgore ha significato simbolico doppio: da una parte illumina, squarcia le tenebre, dall’altro distrugge, incendia.

Poiché spesso, nell’antichità, l’uso della folgore era prerogativa del dio supremo, questa è considerabile come verità che può essere intuita in forma istantanea solo da chi è capace di resistere alla prova del fuoco incenerendo tutto quello che di sé è mortale, raggiungendo, così, una condizione di supervita.

Il tracciato stesso della saetta spiega questo processo:

*** una prima fase rappresenta la discesa del fuoco divino sulla terra ;

*** la seconda fase è la trasmutazione che fa dell’uomo che ha saputo intuire l’insegnamento un essere simile ad un dio ;

*** la terza fase è ancora una discesa, un ritorno di colui che, libero dai vincoli corporei, torna alla terra per riaprire il ciclo.

Secondo alcune tradizioni la destra è l’attributo divino della misericordia, la sinistra è la giustizia.

Presso gli arabi tali attributi sono la maestà (volto maschile) e la bellezza (volto femminile). Ma presso gli indù la misericordia è prerogativa dei sacerdoti (Brahamana) che possiedono la chiave dei misteri, mentre la giustizia è un guerriero (Kshatrya) che ha diritto di vita e di morte sui sudditi: diritto che egli esercita per mezzo della verga ( lo scettro del potere).

Ecco allora che via contemplativa (sacerdotale) e via attiva (guerriera) si fondono nel centro dal quale traggono la ragione stessa della loro esistenza (l’asse tradizionale, la corona regale segno del potere unico e totale).

Le dodici verghe che “incoronano” la scure bipenne sono il ciclo zodiacale con la sua metà ascendente e discendente, aventi origine e fine nei solstizi d’inverno e d’estate, sono rappresentazione dell’universalità totale ed infinita dell’azione radiante della tradizione.

I segni zodiacali sono ad un tempo i gradi della potenza e della conoscenza che va dall’inqualificazione originaria, dalla notte che precede il giorno (solstizio d’inverno, colore nero), attraverso il soffio creatore della luce (equinozio di primavera, colore bianco), fino all’acme espansivo del mezzogiorno in cui la luce tutto pervade ed infuoca (solstizio d’estate, colore rosso).




OTLEC
00giovedì 2 settembre 2004 10:26
CAMBIAMO ARGOMENTO E VARIAMO IL DISCORSO?!
Cari amici.... militaristi e non (scherzo!!!) propongo un argomento un po' meno "marziale" e molto più gustoso:
I COSTUMI SESSUALI DEGLI ANTICHE ROMANI!

bene,state a sentire:i primi sporcaccioni della zona non furono certo loro ma...gli etruschi:guardate che gli etruschi avevano costumi davvero osé che non vi sto a descrivere nei particolari(anche per rispetto dei minorenni:Iron,Denis.... smettete subito di leggere!) .

In ogni caso i loro banchetti,la loro vita familiare e la loro mentalitâ in fatto di sesso non era delle più bigotte e contenute....
Quando i romani li hanno assimilati facendo propria molta della loro cultura , davanti a queste "abitudini" piacevovli e discinte
pare abbiano esclamato:"AAhh,GAUDIUM MAGNUM,HABEMUS ....."e di
lì in poi le cose sono andate come sono andate!

Però c'é da dire una cosa:le orge romane,così propagandate da certi film di terza categoria e da una letteratura diciamo così scandalistica,NON ERANO COSÌ FREQUENTI E ABITUALI e il sesso
non era certo il ..solo leitmotiv della vita romana e dell'Impero.

IL celebre detto:MENS SANA IN CORPORE SANO significava appunto che la vita sana,l'educazione,lo sport,la lotta,il combattimento e la guerra,l'alimentazione,le cure termali e perfino l'igiene personale e sociale erano altrettanto se non più importanti:
semmai il sesso veniva vissuto o come piacere matrimoniale e occasionale o come un premio ,un incentivo o un momento particolare della vita sociale e anche perché no come nucleo di intimitâ e di amore reale.

I banchetti orgiastici perlopiù non erano Apollinei ma Dionisiaci ...il vino vi scorreva a fiumi...il cibo era straripante(pensate che spesso dopo aver mangiato,vomitavano per poi poter continuare a mangiare!),il servizio era garantito da belle fanciulle in fiore e anche da giovani piacenti ma gli episodi di ammucchiate vere e proprie non erano certo frequenti e abitudinari!!

A proposito di giovani...lo sapevate che nell'Antico Roma l'omosessualitâ non era per niente perseguitata ma permessa o comunque tollerata?
L'unica condizione che ponevano era che un uomo dovesse svolgere un ruolo attivo...e questa cosa mi ha sempre incuriosito.....il ruolo passivo chi lo sosteneva?!

Anche Giulio Cesare,che lo crediate o no, non disdegnava certo i giovani perfino nel proprio esercito anche se nella maggior parte del tempo e nei momenti di calma e di relax sembrava prediligere le donne(vedi Cleopatra).

L?imperatore Augusto,poi,che fu uno dei più grandi della storia,
era dichiaratamente omosessuale e innamorato,riamato, di un giovane pare bellissimo ;quando questi morì annegato nel Nilo
Augusto piombò in una disperazione spaventosa che si trasformò poi in una depressione che lo accompagnò per utta la vita.
Tra l'altro,la sua villa era una costruzione stupenda ,molto migliore comew concetto e estetica,gusto e cultura,della Domus Aurea di Nerone!

NON ERANO CERTO PAZZI QUESTI ROMANI....ANZI!!!
CLETO


[SM=g27959] [SM=g27963] [SM=g27964]
Ironbeast
00giovedì 2 settembre 2004 11:44
Ma a diventare vecchi si pensa solo a quello OTLEC?[SM=g27975]
xdefcon
00giovedì 2 settembre 2004 13:09
Ciao Otlec, hai ragione, gli Etruschi hanno dalla loro un'Eros assai sviluppato e la loro moralità non risentiva del "perbenismo" auro "Romano", come dimostra questa pittura :


[Kylix Erotica Etrusca]

Introduzione - di Carlo della Torre

Ben fatti, atletici e sessualmente attivi. Questi erano gli Etruschi.

Simboli fallici di varie proporzioni e variamente disposti, svolazzano sulle pareti delle tombe di Tarquinia e sui vasi esposti al Museo Nazionale. Molti sono espliciti, altri decorati o camuffati, così ironici da far sospettare che siano stati dipinti solo per scherzo.

La perplessità aumenta se si considera che tutto questo sfarfallìo fallico si trova nelle pareti dei sepolcri che, secondo la nostra cultura, dovrebbe ispirare ben più meste immagini.

Ma gli Etruschi non soffrivano delle nostre inibizioni ed erano allegramente in grado di suscitare l'invidia dei loro contemporanei, incapaci di avere come compagne delle donne così passionali da dedicarsi ad ardenti attività erotiche collettive, fare sesso durante le gare atletiche e gli esercizi acrobatici o amoreggiare perfino alle corse dei cani.

Di maldicenza in maldicenza, gli storici arrivano a dire che le donne etrusche, per una forma estrema di matriarcato, ovviamente incomprensibile sia ai rozzi Romani che ai più sensibili Greci, allevassero i figli senza chiedersi chi ne fosse il padre, figura reputata non necessaria.

In effetti le donne in Etruria godettero di una condizione particolarmente libera, mai però separata da una profonda consapevolezza della solidarietà familiare.

Quella etrusca, era una società in cui le donne contavano; donne giovani, dalla sessualità precoce,consapevoli del proprio corpo, alle quali era sconosciuta la decadenza dovuta all'età.

Per gli uomini era anche meglio. La vita politica coincideva con la loro piena vita sessuale e al potere c'erano quasi sempre giovani vigoroso e attivi.

Questo si evince dalle pitture parietali delle tombe di Tarquinia, singolari ed uniche per la raffigurazione di rapporti sessuali di qualunque tipo, ben diverse dalle omologhe egizie, dove la religione ed il senso quasi parossistico della morte incombono ovunque.

L'aspettativa di vita degli Etruschi era, in media, di quarant'anni. Essi vivevano, quindi, un tempo breve, e morivano giovani con ormoni in eccedenza. Perciò il sesso permeava ogni attività.

Negli affreschi tarquiniesi, anche quando non appare esplicito, esso si rivela nel turgore delle labbra, nella languidezza degli occhi di taglio orientale, nelle capigliature folte, lunghe e ricciolute, nella muscolatura poderosa, nell'impianto fisico delle figure, nella scioltezza dei movimenti, nella disinvoltura dei rapporti, assolutamente privi di qualsiasi volgarità.

Anche la riproduzione di animali, uccelli in volo, delfini che giocano tra le onde, leonesse dalle mammelle turgide, leoni dalle criniere fulve e le code ritte, tutto rimanda ad una vitalità carnosa e sessuale.

L'erotismo era natura e la natura erotismo. Mangiare, ballare, suonare, compiere rituali religiosi, ogni atto aveva una pienezza di significato denso ed arcaico che avvicinava, sensualmente, l'umanità agli Dei.

[Modificato da xdefcon 02/09/2004 13.19]

Ironbeast
00giovedì 2 settembre 2004 13:30
Come mai così tanto sesso tra gli etruschi?
yzerman68
00giovedì 2 settembre 2004 18:25
Re:

Scritto da: xscramble 31/08/2004 8.46

Secondo voi come è possibile che un piccolo villaggio abbia dato origine ad una civiltà così potente e duratura?




Molto semplice siamo ITALIANI e lo erano anche LORO. Abbiamo insegnato al mondo una infinità di conoscenze, non c'è da stupirsi di nulla[SM=g27960] [SM=g27960] [SM=g27961]
Ironbeast
00giovedì 2 settembre 2004 19:10
Eh, si...[SM=g27962]
xscramble
00venerdì 3 settembre 2004 08:05
Ciao yzerman68,

la mia domanda era riferita alla leggenda del PALLADION. La conosci?

CON AMICIZIA
xscramble
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 11:28.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com