Saluti

francesca.38, 09/03/2009 16.34:

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no. non perchè glielo dico io.
ma se qualcuno a cui tengo fa una sciocchezza io devo dirglielo

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celine.r, 09/03/2009 17.48:

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Francesca, certo che passerò a salutarvi, ma soprattutto vi leggo, è il mio mestiere. E sapete quando? L'ultimo venerdì di ogno mese, ma non chiedetemi il perchè di tale scadenza!

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francesca.38, 09/03/2009 17.49:

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una forma di penitenza?

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(F@bry), 09/03/2009 18.33:

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ora speriamo solo che il paper leggendo tutto questo non se ne vada di nuovo e lo interpreti per quello che è persone che gli vogliono bene e ci tengono a lui


e anche se lui stesso ha detto una volta che non ci dobbiamo preoccupare di lui... bè paper questo lo pensi solo tu.

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francesca.38, 09/03/2009 16.12:

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E invece io dico che paper è un bel fesso.

che non ha rispetto del suo talento.

non so chi comprerebbe i libri di guido, non so se risolverebbe i suoi problemi economici, ma avere qualcuno disposto a pubblicarti e perdere i propri scritti è notevolmente masochistico. e forse non casuale.

scusa, guido, ma è ciò che penso

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paper., 10/03/2009 8.56:

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ci crediate o no, Ege l'avevo finito.

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paper., 10/03/2009 8.56:

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ci crediate o no, Ege l'avevo finito.

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francesca.38, 10/03/2009 9.27:

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ti credo.

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celine.r, 09/03/2009 9.16:

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Buongiorno a tutta la comunità da parte mia. Come forse alcuni di voi ricorderanno, ero iscritto anche nel precedente forum, e non potevo mancare anche qui, non poteva mancare il mio sostegno al Paper, che seguo da svariatissimi anni.
Per usare un attacco keruacchiano, dirò che incontrai il Paper in una corsia di ospedale nel lontano 1983. Entrambi avevamo problemi riabilitativi, ma entrambi avevamo bene in mente che la nostra vera via d'uscita sarebbe stata rappresentata dall'arte. E quando dico "arte", intendo includervi non soltanto l'espressione dell'arte, ma anche un modo, diremo, artistico di vivere la vita. In un passo di Ege Bamyasi, il Paper descrive una visita al suo capezzale che io gli feci durante quel ricovero. Io ero uscito prima di lui, e mi recai a trovarlo. In quel magnifico passo lui descrive perfettamente il nostro stato d'animo, il tramonto sulla strada costeggiata di auto parcheggiate, il significato di questo riquadro: la strada che ti indica la via.
Ecco perchè sono legato a lui, anche se i nostri percorsi sono poi risultati totalmente divaricati.
In via amichevole gli proposi, ben presto, di aiutarlo a pubblicare i suoi scritti. Non se ne è fatto mai nulla, perchè i suoi scritti lui, in modo completo e organico, mai me li ha fatti avere.
Il suo limite è proprio questo: l'incapacità a contenere i suoi sbalzi d'umore, i suoi istinti autodistruttivi e, cosa più importante di tutte, una non-convinzione di fondo relativa alle sue enormi capacità.
Ecco. Possiedo 70 pagine di Ege, 65 cartelle sparse di altri suoi scritti (ma non ho mai avuto per le mani il suo fantomatico Tago Mago, che sembrerebbe l'unica cosa compiuta da lui scritta ma su cui nutro più di qualche dubbio). Bene. Sono dei capolavori. Credetemi.
Ma non sono pubblicabili, perchè un conto è pubblicare gli scritti sparsi di Scott Fiztgerald, un conto quelli di un emerito (ma adorabile) sconosciuto.

Dicono (anzi dice) che si trovi in Versilia a questuare. Male, molto male. Paola, con cui ho avuto qualche problema, lo ammetto, ha perfettamente ragione ad essere preoccupata.
Tanti cari saluti!

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paolarolly, 14/03/2009 12.11:

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No Francesco, non penso di avere avuto da dire con te. C'è stata solo quell'accusa che tu hai un po' troppo amplificato, accusa che giudico totalmente infondata e non meritata. Sai bene a cosa mi riferisco. Ma è acqua passata, credimi non serbo rancore.

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