00 20/10/2012 09:40
Il contagio è avvenuto tra la fine degli anni '60 e l'inizio del 1970. Le date sono certe poichè di notte sentivo gridare quelli che seguivano le partite del Mondiale messicano. Sono andato ad abitare in Via Esseneto, esodato dalla Via Venezia. Fu un colpo quasi mortale perchè abbandonavo la strada dov'ero nato, le prime bande giovanili, gli amori delle Elementari ...
Ma lo smarrimento durò per poco, stavo per diventare un ragazzino e cominciavo a conquistare i primi spazi di libertà e di tempo.
Quando mi affacciai per la prima volta dal nuovo appartamento, guardando verso il mare e la Valle, scorsi l'enorme sterrato regolare dello Stadio. Mi ci ritrovavo a picco, una visione diretta ed esclusiva. Quando iniziò il Campionato, la domenica lo vedevo pieno di gente, sentivo le loro urla e il boato alla segnatura. Di settimana, agli allenamenti, vedevo i giocatori piccolissimi e le gradinate disabitate.
Mi presi di intemperanza e iniziai la mia discesa alla scoperta del profondo Sud. Immaginatevi un ragazzetto minuto e bassino, ma seriamente intenzionato a raggiungere quello Stadio.
Allora la Curva Nord esisteva davvero. Era la Curva di chi non poteva spendere più di tanto, 500 lire per la precisione. Entrai da lì, dal portone di ferro, sempre quello ancora oggi, era aperto anche la settimana durante gli allenamenti. Era deserta e non esitai ad entrare dentro al campo da una apertura della rete. Ero dietro la porta di Lovise. Sono rimasto lì dietro per tutta la vita.